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Crisi mondiale
Gli imprenditori italiani si sono ritrovati con la sopravvalutazione dell'euro rispetto al dollaro, penalizzante per le esportazioni e la crisi finanziaria proveniente dagli stati uniti. Il fenomeno che tutti chiamano crisi mondiale.
La globalizzazione dovrebbe favorire le piccole e le medie imprese per la loro capacità di adeguarsi alle mutate esigenze del mercato, ma esse scontano in Italia problemi di scarsa conoscenza dei mercati in forte crescita a livello mondiale con conseguenti difficoltà nelle strategie di marketing, commerciali come anche finanziarie.
Si salva dalla crisi: chi investe in tecnologie, organizzazione e design, chi è capace di instaurare rapporti con partner presenti nei paesi emergenti, chi si unisce ad altri formando consorzi in sostanza chi fa “ rete ”.
I normali canali di aggressione del mercato, come la pubblicità cartacea, la presenza alle fiere di settore, sono metodologie superate, costose, con un risposta lenta. Internet è on demand, consente cioè di essere al posto giusto al momento giusto, quando cioè un potenziale cliente cerca una soluzione al suo problema.
Lorenzo Stanca, presidente del GEI e partner del fondo Mandarin afferma che il rallentamento globale è stato più forte del previsto e le previsioni fanno pensare che il recupero sarà lento.